Hanno infatti firmato un protocollo che prevede:
▪️”Distanza interpersonale di un metro” (invece di due)
▪️”Mascherina per tutti i maggiori di 6 anni di età”
▪️”Scaglionamento degli ingressi” (con turnazioni ad libitum come se gli insegnanti fossero 2/3 milioni, quando invece devono escludere tutti quelli a rischio, con patologie e fragilità specifiche e le assunzioni sono del tutto sotto-dimensionate)
▪️”Nessuna prova delle febbre per entrare a scuola, ma se si hanno 37.5 gradi di temperatura si deve restare a casa” (invece, per qualsiasi posto di lavoro sono richiesti prova sierologica ed eventualmente tampone, cosa che dovrebbe essere disposta a priori anche per i docenti e gli Ata, e senza alcuna indennità di rischio, come invece disposto altrove, anche nel sistema privato – 250 euro)
▪️”Valorizzazione degli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche” (senza una risistemazione estiva degli istituti – per l’80% non a norma -, senza l’allestimento di altri spazi pubblici da adibirsi a scuole, nonostante le aule non possano ricevere più di 10/12 persone fra alunni e docenti. In alternativa, il Ministero, secondo un’ottica meramente custodialistica e non scolastica, pensa ad esternalizzare gli alunni fra spazi comunali, “cooperative” e parrocchie, più DAD a tutto spiano).
▪️”Prima della riapertura della scuola sarà prevista una pulizia approfondita di tutti gli spazi” (ma neppure la sanificazione iniziale è certo che venga fatta da ditte esterne senza gravare sul personale Ata, visto che decideranno le Regioni, Ata sui quali si scaricano tutte le sanificazioni successive)
E NON HANNO MOSSO UN DITO CONTRO:
▪️Assunzioni carenti e ritardate
▪️Organici da classe pollaio, ampiamente confermati dagli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali, con l’aggravante di non aver tenuto conto neppure del tasso di ripetenza (cosa che non rende possibile un maggior numero di assunzioni) o del limite massimo di 20 alunni per classe in presenza di un diversamente abile
▪️Infanzia, Primaria e Media: alunni tutti a scuola, ma eliminando le mense (“fagottello” da consumarsi in classe) ed esternalizzando gli alunni, probabilmente il pomeriggio, presso case comunali, associazioni, cooperative e parrocchie
▪️Superiore: studenti tutti a scuola a giorni alterni, con turnazione, lezioni di 40 minuti, telecamera in classe, DAD per quelli rimasti a casa
Dal documento di proclamazione dello “sciopero” dell’8 Giugno, leggiamo:
-“richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e ATA”;
-“garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, rivedere almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, provvedere alla messa in sicurezza degli edifici”;
-“prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA”;
MA ANCHE:
-“promuovere modifiche normative che sottraggano i Dirigenti Scolastici da responsabilità improprie in merito alla manutenzione degli edifici, incrementare le risorse del FUN per la Dirigenza”;
DENUNCIANO:
-la “mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre”;
CHIEDONO:
-il “ritorno in piena sicurezza alle attività in presenza”;
DENUNCIANDO:
– che “non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del Contratto per il triennio 2019-21”.
PERÒ, OLTRE AD AVER FIRMATO IL PROTOCOLLO PER IL RIENTRO, DI CUI SOPRA, HANNO CONSENTITO:
-gli abusi perpetrati dal Ministero e da parte dei DS nei confronti di docenti ed educatori con l’attivazione della DAD:
• orario di sevizio superiore o spalmato su intera giornata
• massa di compiti e/o imposizione delle sole videolezioni
• attivazione di classi virtuali senza controllo, rispetto privacy e norme di sicurezza (continuità sul video) per docenti e studenti
• moltiplicazione riunioni collegiali on-line, incontri con famiglie e studenti con ingerenze e “valutazioni” improprie sui docenti
• costi non rimborsati e rischi non coperti legati all’attivazione della DAD per i docenti e gli ATA
• disprezzo di mansionario, stato giuridico e norme del CCNL
-gli abusi perpetrati dal Ministero e da parte dei DS nei confronti del personale ATA con:
• mancato rispetto del mansionario
• pretesa dell’uso delle ferie non godute nelle turnazioni
• presenza a scuola in questo periodo e turnazioni improprie
• sanificazione delle scuole (competenza Asl)
• costi non rimborsati e rischi non coperti legati all’attivazione del telelavoro per il personale ATA
– la valutazione sommativa degli apprendimenti tramite DAD, nonostante la pandemia ed un 33% di connessioni assenti o precarie, mentre l’Unicobas e varie Associazioni professionali si battevano per la valutazione formativa ottenendo l’abrogazione dei voti nella Primaria, introdotti dal Ministro dei neutrini (Gelmini) nel 2008
– la formazione delle smart-class, delle riunioni on-line e della DAD per l’a.s. 2020/21, nonché l’inserimento della DAD nei PTOF (triennali)
NON FACENDO NULLA PER:
-la copertura di 30mila posti di collaboratore scolastico scoperti, per garantire quella sicurezza che nella scuola non c’è più da anni assumendo, oltre ai precari ATA, 10mila LSU-LPU, a cominciare da quanti hanno maturato i 3 anni previsti dalla Suprema Corte Europea
-restituire agli ATA ex Enti Locali quanto è stato loro rubato dal 2000, come disposto da 10 sentenze della Suprema Corte Europea
-risolvere davvero l’annosa questione del precariato scolastico con l’istituzione di un doppio canale per le assunzioni valorizzando abilitazioni, idoneità, titoli e servizio, compresi quanti hanno maturato i 3 anni previsti dalla Suprema Corte Europea
-aprire le trattative per un contratto scaduto da fine 2018 e portare la Scuola fuori dal campo impiegatizio (DLvo 29/93), restituendo a docenti ed ATA un contratto specifico con il ritorno del ruolo, degli scatti d’anzianità biennali e di aumenti contrattuali nella media Ue, superiori all’inflazione programmata
– l’abrogazione della cattiva scuola renziana e della chiamata per competenze, l’abolizione del “bonus premiale”
-l’istituzione di una classe di concorso per il sostegno e l’assunzione degli specializzati
-i 500 euro annuali per i precari e gli educatori
-la titolarità di istituto a tutti i docenti ed il preside elettivo
È dal finto sciopero proclamato e prontamente ritirato a Marzo che fanno il gioco delle 3 carte. Non si vede perché docenti ed ATA dovrebbero gettare all’ammasso 70 euro per Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda (che dopo aver rifiutato di siglare il vergognoso protocollo per il rientro e per gli esami di stato, è tranquillamente tornata nel gruppo dei pronta-firma), a scuole già chiuse in varie regioni e per di più validando così la valutazione sommativa a distanza come fosse regolare persino in pandemia, laddove solo in una parte delle scuole è previsto qualche scrutinio irregolare, perché gli scrutini per legge devono cominciare dopo la chiusura ordinaria delle scuole. Molto meglio battersi perché le scuole assumano i criteri della valutazione formativa e prepararsi ad un grande sciopero vero e ad una grande manifestazione in presenza quando le scuole verranno riaperte senza sicurezza e continuità pedagogica vera (che non è la DAD).
Stefano d’Errico (Segretario Nazionale Unicobas)
Sciopero 8 giugno: commissione di garanzia invita alla revoca i confederali
Far finta di voler scioperare senza farlo = non rispettare neppure il PREAVVISO, e lo sciopero viene BOCCIATO DALLA COMMISSIONE DI GARANZIA (norme restrittive concordate proprio con Cgil & C). Ora dicono di confermarlo: a scuole chiuse in varie regioni e dopo aver sottoscritto il vergognoso protocollo per il rientro, vedremo in quanti lo faranno (con rischio sanzioni).
L. 146/90: Art. 4: 1. I lavoratori che si astengono dal lavoro in violazione delle disposizioni dei commi 1 e 3 dell’articolo 2 o che, richiesti dell’effettuazione delle prestazioni di cui al comma 2 del medesimo articolo, non prestino la propria consueta attività, sono soggetti a sanzioni disciplinari proporzionate alla gravità dell’infrazione, con esclusione delle misure estintive del rapporto o di quelle che comportino mutamenti definitivi dello stesso. In caso di sanzioni disciplinari di carattere pecuniario, il relativo importo è versato dal datore di lavoro all’Istituto nazionale della previdenza sociale, gestione dell’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria.
2. Nei confronti delle organizzazioni dei lavoratori che proclamano uno sciopero, o ad esso aderiscono in violazione delle disposizioni di cui all’articolo 2, sono sospesi, i permessi sindacali retribuiti ovvero i contributi sindacali comunque trattenuti dalla retribuzione, ovvero entrambi, per la durata dell’astensione stessa e comunque per un ammontare economico complessivo non inferiore a euro 2.500 e non superiore a euro 50.000 tenuto conto della consistenza associativa, della gravità della violazione e della eventuale recidiva, nonché della gravità degli effetti dello sciopero sul servizio pubblico. Le medesime organizzazioni sindacali possono altresì essere escluse dalle trattative alle quali partecipino per un periodo di due mesi dalla cessazione del comportamento. I contributi sindacali trattenuti sulla retribuzione sono devoluti all’Istituto nazionale della previdenza sociale, gestione dell’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria.
4-ter. Le sanzioni di cui al presente articolo sono raddoppiate nel massimo se l’astensione collettiva viene effettuata nonostante la delibera di invito della Commissione di garanzia emanata ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettere c), d), e) ed h).