MISURE URGENTI
1) Eliminazione L.107/15. Nello specifico: a) eliminazione chiamata diretta; b) eliminazione bonus ‘premiale’ e ‘comitato’ istituito dalla L.107: inserimento delle risorse per il bonus nel fondo di istituto per l’eliminazione della retribuzione forfettaria e la certezza del pagamento degli straordinari secondo le tabelle contrattuali; c) via gli ambiti: trasformazione del ‘potenziato’ in dotazione organica aggiuntiva ex L.270/82, ma su base di singolo istituto, per progetti mirati al recupero, alla formazione di laboratori ed all’approfondimento, nonché alle sole supplenze brevi, con piena titolarità di istituto per tutti i docenti; d) rideterminazione delle ore dell’alternanza scuola-lavoro, come attività volontaria secondo quanto indicato dai singoli istituti; e) blocco e revisione drastica delle leggi delega collegate alla L.107/15.
2) Anticipo al 2019 del rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione a suffragio universale per tutti gli operatori scolastici, previa riforma dello stesso tramite: a) il ripristino del numero dei seggi eleggibili per ogni componente (vari ordini e gradi di scuola, personale ata, etc.) previsti per il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ex DD delegati n.° 416 e 417/74; b) l’incarico al CSPI di elaborare il codice deontologico della funzione docente; c) il ripristino dei consigli di disciplina per ogni componente (comprese Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado e personale Ata, a suo tempo attivati presso i Consigli Scolastici Provinciali) ed attribuzione agli stessi dei contenziosi disciplinari; d) la separazione della carriera a ‘preside’ da quella relativa agli ispettori, con concorsi differenziati. Creazione di una carriera ispettiva, proveniente dal corpo docente, con formazione idonea alla valutazione dell’insegnamento delle discipline, della metodologia e della didattica; e) adeguate modifiche dell’Autonomia Scolastica in ordine alla governance collegiale democratica della Scuola e ripristino della figura del Preside con la sua elezione su base quinquennale o almeno con l’elezione del Vice Preside, nel rispetto dell’autonomia decisionale degli organi collegiali presenti nella Scuola Pubblica in netto contrasto con la figura del ‘dirigente’; f) il ripristino, in contemporanea, dell’elezione dei Consigli Scolastici Provinciali, tutt’ora previsti dai DD delegati n.° 416 e 417/74; g) l’introduzione di una precisa previsione normativa che preveda il calcolo della rappresentanza professionale e sindacale del personale della Scuola tramite queste elezioni, tramite il raggiungimento del 5% sui voti (rappresentatività nazionale tramite le elezioni del CSPI – rappresentatività provinciale tramite le elezioni relative ai Consigli Scolastici Provinciali); h) restituzione piena alla Scuola del ruolo costituzionale di Istituzione.
3) Uscita della Scuola dal campo di vigenza del DLvo 29/93 che, al momento, nullifica ogni trattativa contrattuale nonché ogni rapporto con la media retributiva europea, definisce il dirigente ‘datore di lavoro’ e, in pieno conflitto di interessi, non rende possibili aumenti contrattuali sopra l’inflazione ‘programmata’ dalla parte datoriale pubblica (Ministro dell’Economia). Contratto specifico per la Scuola fuori dal pubblico impiego, per Docenti ed Ata, componenti professionali, che ripristini quanto eliminato dal DLvo 29/93: ruolo e scatti biennali d’anzianità (come per i docenti universitari).
4) Istituzione di un doppio canale di reclutamento con il 50% dei posti da destinarsi al personale precario, Docente ed Ata abilitato e vincitore di concorso, con l’esclusione della reiterazione dei concorsi e dei percorsi abilitanti per chi è già abilitato e vincitore di concorso. Eliminazione della clausola vessatoria sui 36 mesi contenuta nella L. 107/15 per tutti i precari. Attribuzione di 12 punti per ogni abilitazione e per ogni anno di servizio maturati. Fase unicamente transitoria che preveda concorsi riservati per i non abilitati non vincitori di concorso. Ripristino del dovere di assumere cittadinanza nella provincia per le supplenze temporanee (non per i contratti annuali), nonché della domanda su massimo tre scuole e dello spostamento in coda alla graduatoria in caso di rifiuto delle supplenze. Conteggio solo degli anni di servizio maturati nelle scuole pubbliche e, nella fase transitoria, eliminazione dalle graduatorie pubbliche per gli anni svolti in scuole private non certificati da busta paga. Chiudere i buchi in organico per vigilanza, sicurezza ed amministrazione: assunzione di tutti i precari Ata con 36 mesi. Stabilizzazione di LSU ed LPU presso gli Enti Locali.
5) Eliminazione del Liceo Scientifico senza il latino e della sperimentazione sul ‘Liceo breve’. Riqualificazione della Formazione Professionale, da riassorbire nel sistema formativo nazionale. Ritorno ad una Scuola di qualità: basta col minimalismo culturale; porre l’accento sui saperi critici molto più che sulle mere ‘competenze’. Revisione accurata delle classi di concorso e delle loro orbite di competenza onde evitare l’utilizzazione selvaggia dei docenti in funzione di ‘tappabuchi’ su cattedre e ordini di scuola non adeguati in ordine agli esami universitari superati, lo spezzettamento delle cattedre (come successo con l’uso della A051 nei Ginnasi) e lo svilimento della qualità della Scuola pubblica.
6) Impegno sul piano contrattuale a far emergere gli operatori della Scuola (Docenti ed Ata) dall’ultimo posto nelle classifiche stipendiali europee, portandoli al massimo in nove anni almeno al livello stipendiale della Scuola spagnola (1000 euro mensili netti in più per il personale Docente – 250 netti per il personale Ata, al quale vanno riconosciuti il ruolo di coadiuzione educativa e la responsabilità amministrativa): ridefinizione dell’indennità di funzione docente e ridefinizione professionale dei profili e dei concorsi del personale Ata. In caso di mancanza di liquidità da parte dello stato, possibilità di corrispondere al massimo la metà degli aumenti su base annua in bot. Impegno a costruire una carriera per i Docenti, con possibilità, previo concorso interno, di nomina presso le Università nell’ambito della ricerca educativa e pedagogica, del tutoraggio e della formazione di base dei futuri insegnanti. Possibilità di carriera per il personale Ata dalla Scuola alle Università. Restituzione del maltolto sull’anzianità di servizio agli Ata ex Enti Locali. Ingresso gratuito per docenti, alunni e studenti in tutti i musei del Paese. Sgravi fiscali per attività culturali ed aggiornamento, l’acquisto di libri e di materiale didattico.
7) Reintegro delle materie e delle ore di lezione eliminate nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, applicazione della sentenza che ripristina le materie, le ore ed i laboratori soppressi negli istituti Tecnici e Professionali. Insegnamento della Musica e della Storia dell’Arte nelle scuole di ogni ordine e grado. Ritorno al tempo pieno effettivo e pristino dei nuovi programmi del 1985 per la Scuola Primaria, con particolare riferimento a storia e geografia ed eliminazione della modularizzazione del tempo pieno, dei moduli ‘4 su 3’ ed ‘a scavalco’. Ripristino delle compresenze. Ripristino del tempo prolungato nelle Medie.
INTERVENTI STRUTTURALI
8) Innalzamento dell’obbligo sino ai 18 anni in entrata (ultimo anno del Superiore) ed inserimento nell’obbligo dell’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia. Ripristino dell’insegnamento del latino nella Scuola Secondaria di Primo Grado. Definizione di legge (per ora assente) delle garanzie sul sostegno per i diversamente abili ex L.517/77 sino alla fine della Scuola Superiore ed all’Università. Classe di concorso specifica sul sostegno, onde evitare l’utilizzazione di personale non specializzato, sempre con permanenza di almeno 5 anni prima di poter passare alla scuola comune. Formazione di base qualificata per i docenti, in regime di ruolo unico docente, con lauree direttamente abilitanti, biennio obbligatoriamente ad indirizzo metodologico-didattico comprendente anche esami di psicologia dell’età evolutiva, due anni di tirocinio pratico tutorato, uno in sede universitaria più l’anno di prova nella prima sede di servizio. Massimo 20 alunni per classe in presenza di un diversamente abile. Massimo 25 alunni per la formazione delle altre classi.
9) Sostituzione del programma ‘Invalsi’ con sistemi sia di autovalutazione, anche ad interscambio e verifica congiunta da parte delle Scuole dello stesso ordine e grado e con analogo tessuto sociale di riferimento, sia di verifica triennale centrale e/o regionale relativamente al conseguimento degli obiettivi datisi dalle Scuole tramite il ptof, al fine di potenziare gli interventi che hanno ottenuto buoni risultati e modificare o abbandonare gli interventi inefficaci. Sistemi di stimolo e valutazione legati alla tradizione metodologico-didattica del nostro Paese (anziché alla ‘consuetudine’ anglo-sassone, Usa, finnica e scandinava).
10) Messa in sicurezza di tutti gli istituti italiani, ad oggi in regime di deroga, ed in regola per meno dell’85%. Assicurazione professionale pagata dalla parte datoriale per tutti gli operatori scolastici.
Stefano d’Errico (Segretario nazionale dell’Unicobas)