Piccole derive ed incerti approdi
Francesco Tomasello, fino a ieri segretario regionale Unicobas Sicilia, ma tornato evidentemente ai metodi appresi nella lunga scuola di militanza nella CGIL (della quale è stato, prima di venire all’Unicobas, segretario provinciale catanese per 8 anni), POSTA in giro la sera del 25 Ottobre un ‘comunicato’ (sic!) che qui alleghiamo in foto, col quale annuncia – udite udite! – di essere oggi il segretario di “CUB Scuola, Università, Ricerca, Sicilia”. Comunicato ben visibile anche sul sito della CUB. Per Bacco! Buono a sapersi… Peccato che NESSUNO dell’Unicobas ne fosse stato al corrente e, naturalmente, neppure gli iscritti all’Unicobas della Sicilia, visto che non risulta siano state indette riunioni o altro, convocate pubblicamente (come si converrebbe ad un sindacato di base), con all’ordine del giorno niente di simile.
Eppure il Tomasello pretende di parlare a nome (niente po pò di meno) che di “…centinaia di lavoratori della scuola, dei saperi, della ricerca educativa, dei servizi ai disabili, della comunicazione, delle Partecipate, del pubblico impiego, dell’ambiente, della tutela del territorio, della formazione professionale, dei centri per l’impiego, dei servizi, della industria alimentari e del terziario entrano nella CUB nelle provincie di Catania, Messina, Enna, Caltanisetta, Siracusa, Palermo e Agrigento”, i quali – udite udite! – avrebbero l’intenzione, anzi “…il compito di arricchire il dibattito sindacale all’interno della stessa Confederazione Unitaria di Base e per contribuire insieme alla costruzione di un sindacato vero e di classe come oggi più che mai hanno bisogno i lavoratori italiani”. La nota aggiunge che “una delegazione numerosa di questi lavoratori parteciperà alla manifestazione che si terrà a Napoli in occasione dello sciopero generale del 27 ottobre indetto dalla CUB”. Uno sciopero che però Tomasello, a Catania (dove opera), fino a ieri, non ha mai pubblicizzato neppure con un ‘post’!
SONO ARRIVATI I GRUPPETTARI (atto secondo).
Siamo veramente all’assurdo: cinque sindacatini pressoché inesistenti nella scuola e poco presenti anche altrove, proclamano (pensate…) a Giugno uno sciopero per fine Ottobre, SENZA CONSULTARE NESSUN’ALTRA SIGLA DI BASE, credendo di costringere, solo perché esiste quello sciopero, TUTTI gli altri sindacati di base (assolutamente i più grossi in generale e – per quanto attiene all’Unicobas ed ai Cobas – i più presenti nella Scuola) con più storia, tradizione e radicamento, ad aderire (sic!) alla LORO data di fine Ottobre. Un giochino da bar dello sport, mosso tutto d’anticipo, per speculare sul ‘copyright’ di uno sciopero targato, il cui unico senso era ed è quello di ‘marcare il territorio’ per ottenere quella visibilità che non hanno mai guadagnato con la presenza e con le lotte (inesistenti, per esempio, nelle lotte contro la pessima sQuola di Renzi).
Un’operazione ridicola, maturata con ‘passione’ (e scorrettezza) da dilettanti, nel modo più politicista ed autistico possibile, al grido ipocrita e ridicolo di “unità del sindacalismo di base”.
A Settembre i sindacati di base esclusi dall’indizione autoreferenziale dei cinque nani ignoti ai più, senza polemiche inutili, propongono anche a loro un percorso unitario, QUINDI UNA DATA NEUTRA E CONDIVISA da scegliere INSIEME, INDICANDO IL 10 NOVEMBRE COME POSSIBILE GIORNO COMUNE DI LOTTA.
La risposta dei gruppettari, (dal chiuso di un’assemblea blindata nella quale viene impedito di parlare a chiunque volesse cercare l’unità anziché il monopolio delle ‘date’), è stata: “ci teniamo la nostra data di Ottobre …è nostra e guai a chi ce la tocca!”.
Rispondemmo in coro (come ben sa anche Tomasello) che era ridicolo ciò che stavano facendo, che avrebbero dovuto curare la propria autoreferenzialità politica, ben più consistente del peso sindacale che rappresentano…
Capisco che ormai, a fronte delle sigle in campo il 10 Novembre (Cobas-Unicobas-USB), l’operazione ‘napoleonica’ di Ottobre stia scivolando dalle mani dei grandi strateghi della CUB. Ma, come vuole il distico, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Lo sciopero del 10 Novembre è il prosieguo di anni di lotte ed unità d’azione, per esempio con i Cobas, sia contro la L.107/2015 dal 2015, che contro i decreti attuativi della stessa proprio quest’anno. Quell’unità d’azione l’aveva forse realizzata la ‘grande’ CUB (praticamente sconosciuta nel mondo dell’istruzione)?
Lo sciopero del 10 Novembre è il prosieguo di anni di lotte ed unità d’azione, per esempio con l’USB (ed all’epoca anche con l’Anief), sfociata nel determinante sciopero del 14 Aprile 2015, con una grande manifestazione nazionale a Roma che costrinse persino Confederali, Snals etc., a decidersi e proclamare la giornata del 5 Maggio, col più grande sciopero che la Scuola ricordi.
Nella Scuola il problema s’è dato dopo il 5 Maggio, quando Confederali & C., pur avendo promesso quel famoso ‘Vietnam nelle scuole’ (che non abbiamo visto) hanno cambiato completamente atteggiamento, collaborando col Governo Renzi (prima) e con Gentiloni (dopo) nel fiancheggiare l’attuazione della L. 107/2015, invitando addirittura le loro stesse RSU ad accomodarsi nei comitati per il bonus ‘premiale’, fino a votare a favore del Liceo a 4 anni, e lasciando soli Unicobas, Cobas ed Usb a combattere contro lo strapotere dei dirigenti, la chiamata diretta, i decreti attuativi della L.107, la prospettiva di un contratto miserabile. Dov’era la CUB il 17 Marzo scorso? Per lo sciopero contro i decreti attuativi di Unicobas, Cobas ed Usb non era neppure in piazza. E nessuno dei 5 nani (esattamente come CISL, UIL e SNALS) raccolse neppure una firma per i referendum abrogativi della cd. ‘Buona Scuola’ di Renzi.
Lo sciopero del 10 Novembre è il prosieguo di anni di lotte ed unità d’azione, per esempio ancora con l’USB: un percorso culminato nello sciopero generale per il NO SOCIALE al referendum costituzionale, che ha dato una scossa al Paese ed aiutato con forza la vittoria contro Renzi. Dov’era la CUB? Dov’erano i 5 nani? Scelsero di rimanere a casa, perché sono solo dei settari, lividi di odio e rancore non già contro il comune nemico neo-liberista, bensì dettato dall’invidia contro il sindacalismo di base più serio e consapevole, lo stesso che, quando costoro neppure esistevano, riuscì all’alba del Terzo Millennio (insieme alla Gilda dell’epoca) a cacciare un ministro, quel Luigi Berlinguer che pretendeva (con CGIL, CISL, UIL e SNALS che lo avevano concordato nel contratto) di imporre ai docenti un vergognoso concorsone a quiz per il ‘merito’!
A questi dati inoppugnabili (che sono la STORIA del sindacalismo di base nel nostro Paese), lividi, i 5 nani hanno imprecato contro presunti tradimenti operati dalle uniche sigle che hanno tenuta alta la conflittualità in Italia in anni oscuri di collaborazionismo sindacale indegno ed indecente, e sono venuti anche sul mio profilo ‘facebook’ ad accusare Cobas ed Usb di aver firmato ‘accordi e protocolli’.
Ma non hanno trovato nulla da dire contro l’Unicobas. Sull’Unicobas possono solo rispettare un doveroso silenzio, visto che l’Unicobas è stato capace non solo di respingere al mittente gli accordi del 10 gennaio 2014 e del 4 aprile 2016 sulla rappresentanza sindacale, voluti PRIMA DI TUTTO da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, MA ANCHE DI FAR DISAPPLICARE QUEGLI ACCORDI IMPUGNANDOLI DI FRONTE AL GIUDICE DEL LAVORO E VINCENDO UNA CAUSA STORICA, presentando la propria lista RSU fra i portuali di Livorno senza sottostare al ricatto e firmare quegli accordi, senza rinunciare al diritto di sciopero, BENSI’ VINCENDO A MANI BASSE LE ELEZIONI E CONQUISTANDO 3 RSU SU 3.
Dov’era la CUB? Semplice, come oggi, era probabilmente intenta ad organizzare micro-scissioni nel sindacalismo di base contro chi da 30 anni sta orgogliosamente e coerentemente in prima linea. Ma è così difficile capire che così non fanno altro che dare una mano alla controparte? Non c’è nulla da fare, essi espongono orgogliosi il magro bottino della ridicola guerra che hanno dichiarato senza motivo al sindacalismo di base, e ne vanno fieri!!!
TORNANDO ALLA SICILIA, sarà appena il caso di aggiungere la ragione per la quale Tomasello non ha MAI pubblicizzato lo sciopero dei 5 nani prima della sera del 25 Ottobre: siccome la compagna dell’Unicobas che ogni mese fa le rimesse alle Federazioni Provinciali del sindacato è stata molto malata sino a ieri, il prode Tomasello (quello del neo ‘sindacato di classe’), telefonando quasi una volta al giorno alla sede nazionale, aspettava l’arrivo della ‘spettanza’ del mese e non poteva correre il rischio pubblicizzando la mini-scissione anzitempo di rimanere senza i contributi frutto delle trattenute sindacali operate agli iscritti dell’Unicobas Sicilia fino ad oggi che evidentemente dovevano rimanere ignari fino ad oggi delle scelte del loro segretario regionale. Da notare, infine, che Tomasello è stato fino a ieri membro a tutti gli effetti dell’Esecutivo Nazionale dell’Unicobas Scuola & Università, che si è riunito l’8 Ottobre scorso a Roma (quando è stato deliberato lo sciopero del 10 Novembre), riunione regolarmente convocata, ma alla quale ha preferito non essere presente adducendo ‘impegni personali’ e che si è ben guardato sia dal porre in qualsiasi momento pregresso o successivo eventuali questioni politico-sindacali (come è certo l’adesione del Tomasello medesimo ad uno sciopero alternativo a quello del 10 Novembre), o dall’informare in qualsiasi modo l’Esecutivo Nazionale del sindacato.
Gli iscritti all’Unicobas Sicilia hanno ora tutti gli strumenti per valutare le scelte del loro ex segretario regionale. Si rassegni Tomasello: forse perderemo qualcuno dei circa 50 iscritti di Catania (quei pochi che hanno eventualmente lavorato nell’ombra alla scissioncina per farsi annettere dalla CUB onde dar ‘man forte’ a quei cento iscritti che alla CUB Scuola sono rimasti a Torino ed alle poche decine presenti forse in altre due province del Paese), ma guadagniamo di certo in chiarezza ed onestà intellettuale… Peraltro riapriremo entro un mese una nuova sede a Catania, ne stiamo per aprire una a Palermo e manteniamo le sedi di Enna e Trapani ed i riferimenti di Caltanissetta ed altri luoghi. Auguri!