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APPELLO: CORTEO NAZIONALE UNITARIO A ROMA DA P.ZZA DELLA REPUBBLICA PER LO SCIOPERO SCUOLA DEL 13 NOVEMBRE

APPELLO a tutti coloro i quali appoggiano lo sciopero del 13 Novembre e che sono interessati alla manifestazione nazionale della Scuola

Ci stiamo molto impegnando nella costruzione dello sciopero di tutto il personale Docente ed Ata, di ruolo o precario, della Scuola Pubblica italiana contro l’applicazione della L. 107 / 2015 previsto per Venerdì 13 Novembre. Le assemblee e le iniziative si moltiplicano su tutto il territorio nazionale e fanno ben sperare per la riuscita della giornata.
Siamo molto preoccupati però per l’impossibilità, registrata sinora, di realizzare un incontro fra tutte le realtà che hanno proclamato o appoggiato questo sciopero. Crediamo fortemente nella necessità di una MANIFESTAZIONE NAZIONALE UNITARIA di (e con) TUTTI coloro che sono impegnati nell’opera di contrasto alla L. 107/2015, con CORTEO NAZIONALE a Roma, l’unico modo per dare adeguata visibilità alla ripresa della lotta dopo il palese tradimento di quelle Cinque OOSS firmatarie di contratto che, pur avendo promesso a Luglio ‘scioperi di inizio d’anno’, contrasto attivo contro l’applicazione della L. 107, nonché (letteralmente) la ‘vietnamizzazione delle scuole’, a tutt’oggi non hanno saputo produrre altro che autoreferenziali assemblee chiuse al sindacalismo di base, innocue passeggiate del sabato sera, nonché …l’aperto invito alle proprie Rsu ad ‘accomodarsi’ nei comitati di valutazione (architravi della controriforma).
La situazione, invece, appare al momento frammentata e confusa.
Siamo più che disponibili a partecipare ad un incontro comune, organizzato insieme, volto a concordare ‘i modi migliori per far riuscire lo sciopero’ e la giornata. Così ha risposto oggi l’Unicobas ad una lettera indirizzatagli dagli ‘Autoconvocati’, ribadendo di concordare su quanto essi scrivono, ovvero che il corteo ‘favorirebbe senz’altro la riuscita dello sciopero e che ad esso prendano parte gli studenti’. Concordiamo anche sul fatto che sarebbe ‘un errore gravissimo invece dare appuntamenti diversi e separati, che creerebbero senso di disorientamento risultando incomprensibili’.
Proprio per questo LANCIAMO UN APPELLO a tutti coloro i quali appoggiano lo sciopero del 13 Novembre e che sono interessati alla manifestazione nazionale della Scuola affinché, in questa data importante, si organizzi TUTTI INSIEME (previa riunione comune con TUTTI, nessuno escluso) un corteo che parta da p.zza della Repubblica ed attraversi la città, cosa non fattibile se l’appuntamento restasse quello dato dai Cobas, sotto il Miur, zona meno raggiungibile, inidonea a concentrare molta gente e dalla quale i numerosi ‘protocolli’ sulle manifestazioni interdicono qualsivoglia ‘corteo’ (tanto che, come sempre, anche questa volta l’autorizzazione fornita dalla Questura vale SOLO per un presidio statico, cosa che peraltro mette ‘a rischio confusione’ – e non solo – qualsiasi esplicita o presunta volontà di partire in corteo).
Davvero singolare ci risulta la posizione di chi, oltre ad aver ‘prenotato’ il Miur (p.zza Bernardino da Feltre) e Monte Citorio, ha ‘fermato’ per il 13 Novembre in Questura anche p.zza della Repubblica mentre (come dimostrano i manifesti dei Cobas) non ha alcuna intenzione di metterci piede, cercando invece di imporre così la ‘soluzione Miur’ per la giornata del 13 Novembre e rendendo di fatto difficile la trattativa che noi abbiamo dovuto aprire con la Questura per il corteo del 13, che non può partire che da QUELLA piazza. Tutto ciò assolutamente senza quel necessario confronto che, come noto, noi per primi abbiamo chiesto per iscritto al Portavoce Cobas già 10 giorni or sono, non ottenendo ad oggi risposta alcuna.

Questo sciopero, quanto mai necessario, fra le altre cose, è contro:
a) le paradossali disparità di trattamento, la palese violazione dei diritti acquisiti, nonché di quelli dei neo-assunti, in materia di titolarità d’Istituto e mobilità (assegnazioni provvisorie, mobilità provinciale ed interprovinciale, soprannumerari, mobilità professionale). Pretendiamo quindi indistintamente per i docenti assunti ante legem e/o in tutte le fasi successive all’approvazione della legge (0 A B C), il mantenimento (e/o la statuizione ex novo) dei meccanismi pregressi relativi alla mobilità ed alla titolarià d’istituto;
b) la chiamata diretta e la valutazione impropria (con criteri statuiti con il concorso di soggetti che non conoscono l’ambito professionale attinente a metodologia e didattica) e discrezionale (d’autorità ad opera del dirigente scolastico) che s’intenderebbe operare sul personale docente in piena violazione della libertà d’insegnamento (quindi con grave nocumento della libertà d’apprendimento). Il combinato-disposto fra le due cose rende possibile nella scuola pubblica la creazione di vere e proprie “Scuole di tendenza” a gestione personalistica, anche in ordine alle indicazioni preminenti sul PTOF assegnate, inaudita altera parte, al Dirigente Scolastico;
c) la cd. ‘alternanza scuola-lavoro’, che nasconde un vero e proprio ritorno all’avviamento ed all’addestramento professionale, penalizzando gli studenti sia in ordine al minimalismo ed all’espunzione dei saperi critici, che in termini di esperienza di vita, trasformando la scuola in una fucina monoprofessionalistica per l’uso (e l’abuso) di mano d’opera gratuita, senza diritti e senza futuro;
d) le leggi-delega ancora da discutere in Parlamento, tramite le quali Renzi e la Giannini s’apprestano a completare l’opera di distruzione della vera ‘Buona Scuola’. In particolare: 1) espellendo la Scuola dell’Infanzia dalla scuola di stato (omologandola al livello di mero ‘servizio’ con la direttiva 0 – 6 anni); 2) medicalizzando e marginalizzando la figura dell’insegnante di sostegno (trasformandolo in mera ‘figura di sistema’ per ridurne il numero e scaricare i tagli sui diversamente abili, nonché sul resto del personale docente – con corsi farsa di 20 ore – e l’opera di ‘integrazione’, che in tal modo verrebbe negata ed affossata); 3) affossando definitivamente gli organismi della cooperazione educativa (i Collegi dei Docenti, che vogliono rendere meramente consultivi, ed Consigli di Istituto, che vorrebbero parificare a privatistici ed aziendalistici ‘comitati d’impresa’).

Questo sciopero è per:
1) Il ripristino della legalità democratica nella Comunità Educante, il blocco (non elezione) dei ‘comitati di valutazione’, il riconoscimento della particolarità giuridica della funzione docente, quale funzione professionale atipica non impiegatizia;
2) il raddoppio immediato degli investimenti per Scuola, Università e Ricerca con una percentuale di Pil in linea con la media europea;
3) investimenti adeguati un contratto specifico della Scuola, per il rinnovo adeguato di un contratto scaduto da 9 anni, che inverta progressivamente la rotta, quella che ha portato l’Italia all’ultimo posto per Docenti ed Ata rispetto alla media retributiva della UE;
4) l’eliminazione del vergognoso comma 131 L. 107/2015, nonché l’assunzione di tutti i precari aventi abilitazione e trentasei mesi di servizio con l’istituzione di corsi abilitanti per quanti non hanno avuto l’occasione, per assenza di concorsi ed altro, di conseguire l’abilitazione. Siamo contro la mancata assunzione dei precari abilitati di seconda fascia e la mancata attivazione dei corsi abilitanti per i docenti di terza fascia. Chiediamo, altresì, la non eliminazione della Terza Fascia (che rimane la vera intenzione del Ministro);
5) l’eliminazione dei 2.000 tagli operati sul personale Ata, la ‘insostituibilità’, l’accantonamento dei posti per il personale delle Province, il riconoscimento del ruolo di coadiuzione educativa e/o dell’indennità specifica di segreteria per i rischi connessi ai bilanci delle scuole, nell’ambito di un contratto specifico unitario della e per la Scuola, per tutta la Scuola (contro l’idea di scorporare il personale Ata dal comparto-Scuola, attualmente in discussione all’Aran).

MIDA
ADIDA
CDP
ILLUMIN’ITALIA
DOCENTI IMMOBILIZZATI
PARTIGIANI DELLA SCUOLA PUBBLICA DEL LAZIO
COORDINAMENTO DELLE SCUOLE DI VITERBO
COMITATO LIP VITERBO
UNICOBAS SCUOLA (Stefano d’Errico – Segretario Nazionale)