La recente firma del contratto è stata salutata dai confederali con la notizia, fra le tante, che il bonus per il merito veniva inserito tra le materie da affrontare in contrattazione d’istituto. Le note dell’ARAN dello scorso luglio hanno reso evidente l’aspetto del tutto leggendario della notizia, una vera fake in perfetto stile socialconcertativo.
La nota del 19 .7. 17 precisa che lo spazio di competenza della contrattazione d’istituto va limitato ai soli riflessi sulla contrattazione sulla distribuzione della retribuzione accessoria. Si specifica che la contrattazione può determinare il valore massimo o minimo del bonus, la differenziazione minima tra le somme, la percentuale dei beneficiari. Restano confermate le procedure previste dalla 107 e le prerogative di Dirigente e Comitato di valutazione.
Il cavillo sta proprio nel contratto. La Legge 107/15 dice che il comitato di valutazione individua i criteri per la valorizzazione dei docenti. Il nuovo contratto dice che la contrattazione determina i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale.
Insomma:
il comitato continuerebbe a dettare i criteri generali di accesso al bonus, la contrattazione detta il criterio del quantum, il preside decide a chi va il bonus.
La contrattazione si ritrova con uno sbarramento a monte che rende limitatissimo qualsiasi margine di azione.
Abbiamo osteggiato la formazione dei comitati e non abbiamo mai avuto l’obiettivo di portare la trattativa sul merito in contrattazione. Qualcun altro ha avuto questo miraggio ed ha ottenuto un risultato miserabile spacciato per grande conquista.
Ora che fare?
La 107 prevedeva che alla scadenza del triennio di azione dei comitati ci fosse l’emanazione di criteri centrali, derivati dai criteri sperimentati dalle scuole, ma di questo nessuno parla più, nonostante la 107 lo prevedesse. Speravamo di levarci di torno i comitati, invece a quanto pare dovrebbero essere ricomposti…
Comportamenti possibili:
1) provare a stralciare dalla contrattazione d’istituto questa materia, rifiutandosi di contrattarla e firmando sezioni separate. Sarebbe coerente con la campagna antibonus che facemmo e ci eviterebbe di scendere su un terreno che abbiamo sempre rifiutato.
Ma sappiamo che il livello di contrattazione di scuola è assai insidioso e gestito da persone che hanno poca voglia di contrariare i dirigenti e le loro organizzazioni sindacali. Insomma …quando i dirigenti dicono che il contratto deve essere uno, che non si può stralciare niente, che i revisori dei conti avanzerebbero obiezioni;
2) rilanciare la battaglia per la non elezione dei membri del comitato premiale, sia da parte del Collegio Docenti che da parte del Consiglio di Istituto, contestando poi qualsiasi scelta venga operata sia dal dirigente che dalla contrattazione per assenza di un organismo previsto dalla legge, organismo che (in quanto collegio perfetto) si ritiene costituito solo se sono stati eletti tutti i membri previsti.
L’ESECUTIVO NAZIONALE DELL’UNICOBAS SCUOLA & UNIVERSITÀ
Articolo della Tecnica della scuola