OGGI, 12 MAGGIO, DOPO L’INCONTRO COL GOVERNO (INSIEME ALLE ’32 ASSOCIAZIONI’ DE ‘LA SCUOLA CAMBIA IL PAESE’ – ALL’INTERNO DELLE QUALI SI VA DA CGIL, CISL, UIL A ‘COMUNIONE E LIBERAZIONE”):
“Non vogliamo bloccare il processo di cambiamento – ha detto Fabrizio Dacrema della Cgil – ma non può
contraddire l’articolo 1″. Le associazioni hanno quindi presentato ulteriori proposte di modifica e chiesto ai parlamentari quali sono i margini perché vengano accolte. “Il percorso – ha detto la vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, Flavia Nardelli – è stato condiviso, abbiamo fatto 90 audizioni e modificato il testo. Ora ci sara’ l’Aula e poi si passa al Senato. Ma non tutte le modifiche possono essere
inserite in una norma primaria: ci saranno i regolamenti attuativi del Ministero dell’Istruzione, che rimane un interlocutore”.
Le 32 associazioni chiedono, tra le altre cose, di approvare la proposta studentesca sul diritto allo studio con il finanziamento immediato della legge quadro nazionale; di finalizzare l’organico dell’autonomia al Pof triennale e non prioritariamente alla copertura delle supplenze; di versare il 5 per mille a un fondo nazionale e distribuirlo in modo perequativo per il miglioramento di tutte le scuole; di rafforzare la formazione in tutti i percorsi di apprendistato, incentivando quelli per il raggiungimento del diploma. Inoltre occorre che sia il consiglio d’istituto e non il preside a stabilire gli indirizzi del Pof e a deliberarne l’approvazione finale. No, inoltre, alla chiamata diretta dei docenti, ma occorre favorire l’incontro tra esigenze progettuali e competenze professionali degli insegnanti attraverso la contrattazione della mobilita’ e della formazione. Infine, le associazioni sono convinte che bisognerebbe assegnare il fondo
per il merito alla contrattazione collettiva per la valorizzazione professionale degli insegnanti e non al dirigente scolastico e al comitato di valutazione, che “diventano autorità salariale degli insegnanti”. (ANSA).
Tralasciando le dichiarazioni di un sottosegretario giuridicamente analfabeta, convinto che il Miur possa modificare norme di legge (e/o che lancia l’amo perché s’accettino INATTUABILI promesse a ‘futura memoria’), SAREBBE A DIRE: 1) L’organico senza titolarità va bene, basta che non sia solo per le supplenze; 2) Rafforzare l’apprendistato (mero addestramento professionale); 3) Sia il Consiglio di Istituto (quindi anche i genitori) a deliberare il POF; 4) La scelta dei docenti da parte dei dirigenti avvenga ‘in modo assistito’ (dalla ‘contrattazione’ su mobilità e …formazione – sic!: che c’entra la contrattazione con la formazione?); 5) Bene il ‘fondo di merito’, ma anche quello solo per …’contrattazione’! SONO COMPATIBILI QUESTE PROPOSTE DI MERO AGGIUSTAMENTO DI FACCIATA CON LE DICHIARAZIONI DI PANTALEO SUL RITIRO DEL DISEGNO DI LEGGE? A voi l’ardua sentenza…
Stefano d’Errico (Segretario dell’Unicobas)