Max Bruschi (factotum della Azzolina) ha scritto il 17 Marzo una nota insipiente, priva di riferimenti giuridici, normativi e legislativi, ma che avrebbe la pretesa di essere imperativa. Scusate ma in tutto questo sono stati per caso dati “pieni poteri” a Bruschi? Perché se è così Salvini sarà una iena.
DA RICORDARE: I decreti del governo non citano né modificano (né avrebbero potuto farlo) il Ccnl, il mansionario, gli obblighi di funzione docente, le regole sullo stato giuridico, né il mansionario Ata, tanto meno le norme sul diritto alla salute. Lo stesso vale anche per le circolari unilaterali del Miur (tutte, fino a quella di Bruschi del 17 Marzo). QUINDI:
1) Non sono previsti obblighi per i docenti quando le scuole sono chiuse agli studenti (eccezion fatta per le riunioni calendarizzate dal Collegio, che ora sono sospese per legge e non sostituibili con video-conferenze, nulle sotto il profilo giuridico ed a partecipazione volontaria). L’obbligo di firma sul registro elettronico non esiste. Fate rispettare la legge: art. 7 del Testo Unico (D. Lgs.vo 297/1994).
2) La DIDATTICA A DISTANZA non è nel mansionario stabilito dal contratto, tanto meno negli obblighi relativi alla funzione docente. La didattica a distanza può essere svolta solo su base volontaria. “…Ma il dirigente mi ha detto che lui/lei può costringermi ad attivarla perché il decreto non menziona più i Collegi dei docenti”. NON È VERO: No, il decreto semplicemente non menziona la titolarità dei Collegi a decidere solo perché i Collegi medesimi sono SOSPESI. Ma la normativa (Decreti Delegati) rimane la stessa: qualsiasi iniziativa didattica, anche se individuale, deve avere l’approvazione del Collegio. La sospensione di qualsiasi riunione non consente quindi neppure questo ed i Collegi in teleconferenza non hanno valore legale (anche se come sindacato non ci scandalizziamo dell’opera volontaria – MA CHE SIA VOLONTARIA E MAI IMPOSTA!!!). Infine il mansionario dei docenti, che non menziona minimamente la didattica a distanza, ed il CCNL restano invariati e nessuno, neppure il Collegio (né un dirigente qualsiasi), potrebbe obbligare i docenti a fare cose non previste neppure negli obblighi di funzione. La didattica a distanza può essere svolta SOLO SU BASE VOLONTARIA, RISPETTANDO gli accordi presi tra parte pubblica e RSU (art. 4, L. 300/70 – STATUTO DEI LAVORATORI).
3) La VALUTAZIONE A DISTANZA non esiste, normativamente parlando, ed ora sarebbe anche oltremodo discriminatoria, visto che la maggior parte degli alunni non sono tecnicamente in grado di seguire e rispondere adeguatamente, né la maggior parte dei docenti adeguatamente preparati per praticarla. Ma “…ce la chiede il Miur”. Le normative non vengono modificate da circolari unilaterali della parte datoriale e che non hanno valore di legge.
4) A proposito di un’altra leggenda metropolitana: non c’è NESSUN DOVERE DI RECUPERO, né per gli Ata, né per i Docenti, per la chiusura delle scuole per eventi eccezionali o ordinari, come in caso di neve o quando i plessi sono stati usati come seggi elettorali.
5) LA SANIFICAZIONE DELLE SCUOLE (come è sempre stato, persino in occasioni di minor allarme, come dopo l’uso dei plessi in funzione di seggio elettorale) è sempre stata affidata ad organismi competenti, non al personale Ata. ATTENZIONE ALLE FACILI ILLUSIONI SULL’ULTIMO DECRETO. LA “SANIFICAZIONE” VOGLIONO CONTINUARE A FARLA FARE AGLI ATA: “stanziati, quindi, 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici al momento del rientro, risorse che le scuole potranno utilizzare per acquistare materiali per le pulizie, saponi e gel igienizzanti”. INVECE SPETTA ALLE ASL, COME E’ SEMPRE STATO PERSINO DOPO L’USO DEI PLESSI COME SEGGI ELETTORALI (ED A MAGGIOR RAGIONE NEL BEL MEZZO DI UNA PANDEMIA) !!! Inoltre la discrezionalità lasciata ai dirigenti è assolutamente SBAGLIATA: devono intervenire in merito anche gli RLS di ogni Istituto.
6) Infine, COSTRINGERE ANCORA GLI ATA AD ANDARE A SCUOLA è vergognoso, COME TENERE APERTI persino agli studenti gli istituti più promiscui, quali CONVITTI ED EDUCANDATI, è assurdo.
Prima abbiamo obbligato Miur a disporre la turnazione minima degli Ata senza recupero, ma non basta. Il Ministero (ancora Max Bruschi) ha PRIMA inventato il PRESUNTO “OBBLIGO” DI USARE LE FERIE PREGRESSE PER LE TURNAZIONI OBBLIGATORIE: il MIUR insiste con un comportamento provocatorio ed offensivo nei confronti del personale ATA. Infatti, se da una parte si afferma che in nessun caso il Dirigente scolastico potrà imporre a tale personale ferie d’ufficio per l’anno scolastico in corso (e non potrebbe essere altrimenti vista la situazione emergenziale in cui ci troviamo), né il RECUPERO dei giorni dei giorni nei quali và al lavoro, la stessa nota invita i Dirigenti Scolastici a mettere a riposo a turno il personale costringendolo (qualora ne abbia) ad utilizzare i giorni di ferie non goduti dell’anno scolastico 2018-19 (art. 13, vigente CCNL).
Una nota ministeriale assolutamente illegittima, perché:
─ in primo luogo se sussiste una situazione emergenziale – e quella che stiamo vivendo in occasione dell’epidemia Coronavirus lo è – sotto il profilo giuridico i provvedimenti valgono in assoluto: se non compromettono le ferie per l’anno scolastico in corso, non possono comprometterle neanche per il precedente;
─ in secondo luogo si viene a stabilire un’inaudita disparità di trattamento tra i lavoratori che hanno potuto già usufruire in toto delle ferie dello scorso anno scolastico e quelli ai quali, avendone ancora da disporre, verrebbe negato il diritto (sancito dal Codice Civile) di scegliere liberamente quando e come fruirne.
SI RILEVANO CONTINUE VIOLAZIONI persino di questa nota del Ministero da parte di “solerti” dirigenti che arrivano a cercare d’imporre comunque il recupero dei giorni di mancata presenza a scuola o persino l’uso dei giorni riservati alla L. 104. Tutti questi arbitrii vanno CONTESTATI, con la richiesta di ORDINI DI SERVIZIO SCRITTI e SEGNALATI AL SINDACATO. Per la richiesta arbitraria dell’uso delle ferie pregresse, che viola il codice civile, abbiamo già MESSO A DISPOSIZIONE UN MODULO DI RIMOSTRANZA (allegato a questa nota).
OGGI CHIEDIAMO LA CHIUSURA TOTALE DEGLI ISTITUTI. ORA IL MINISTERO HA RACCOMANDATO L’APERTURA DELE SCUOLE SOLO IN CASI ECCEZIONALI (proponendo però esempi ridicoli quali addirittura contatti con genitori ed alunni – ai quali i decreti del governo INIBISCONO L’INGRESSO A SCUOLA – per “libri” o altro). Eppure la maggior parte degli Istituti continuano a fissare scadenze bisettimanali, quando ogni apertura dovrebbe essere giustificata in sé da precisi e documentati inderogabili motivi. Contraddire a questa disposizione, o interpretarla raccogliendone le ambiguità in modo ridicolo ed estensivo, significa mettere a rischio inutilmente la Sanità pubblica. AGLI RLS SPETTA LA VIGILANZA E LA SEGNALAZIONE DI TALI COMPORTAMENTI.
Anche CGIL & C. FINALMENTE RICHIAMANO IL MANSIONARIO DELLA FUNZIONE DOCENTE (però lo facciano leggere anche a Landini, che ha concordato col Governo questo schifo) MA NON MENZIONANO AFFATTO GLI ATA INDEGNAMENTE SEQUESTRATI A SCUOLA (E COSTRETTI ALLA SANIFICAZIONE, CHE INVECE SPETTA ALLE ASL). L’Italia è l’unica nazione che continua con obblighi per il personale Ata a scuola. Aiutateci ad aiutarvi, ISCRIVETEVI e contattate le nostre sedi: unicobas.rm@tiscali.it ! CHIUDERE (DEL TUTTO) LE SCUOLE COME IN FRANCIA, SPAGNA E GERMANIA !!! LA SCUOLA ALZI LA TESTA ! Riteniamo Governo, Ministero e Dirigenti, direttamente responsabili di ogni contagio del personale per eventuale danno biologico.
In una situazione come l’attuale costringere gli ATA ad andare a scuola, tutti o contingentati, è una vergogna, così come è assurdo tenere aperti agli studenti gli istituti più promiscui quali i Convitti e gli Educandati. Ora basta!
Roma, 18.3.2020
La Segreteria Nazionale dell’Unicobas Scuola & Università