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Mozione contro la valutazione sommativa imposta dall’ordinanza ministeriale

MOZIONE ALL’ORDINE DEL GIORNO
dell’Istituto _______________________
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IN MATERIA DI VALUTAZIONE FORMATIVA PER L’A.S. 2019/2020
La chiusura delle Scuole per le misure di contenimento del contagio da Covid 19 ha determinato l’interruzione della CONTINUITÀ dell’ AZIONE DIDATTICA e, nonostante l’encomiabile sforzo di tutte le insegnanti e di tutti gli insegnanti di mantenere la continuità pedagogica ed una relazione emotiva e affettiva con i propri alunni che li aiutasse a dare senso e significato agli stravolgimenti portati nella vita di ognuno dalla pandemia, ha segnato una profonda frattura nei percorsi di apprendimento.
La scuola è, infatti, uno spazio ed un luogo fisico convenzionale specifico, ma non separato dal mondo e non in antitesi con esso, dove ciascuna alunna e ciascun alunno non solo imparano a fare esperienze, ma anche ad elaborare le stesse attraverso l’universo dei codici simbolici e culturali di conoscenze che a scuola si chiamano discipline. La scuola è un tempo strutturato, un tempo pensato, un tempo educativo che si sostanzia di personalità e corpi che entrano in relazione. La socialità della scuola è una socialità speciale perché nelle relazioni che si strutturano nel suo spazio tempo si impara in sincronia eppure ognuno a suo tempo.
In questo spazio ed in questo tempo di relazioni educative, perché relazioni che ricostruiscono, a seconda della molteplicità degli sguardi sul mondo, gli universi della cultura, i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine entrano ogni giorno: sono uno spazio e un tempo pubblici dove si impara proprio perché si sta insieme.
La pandemia ha interrotto l’esperienza quotidiana che i nostri alunni fanno ogni giorno, segnando un confine tra i loro spazi privati e quello speciale spazio pubblico dove imparano a significare la complessità del mondo, sperimentandola e risignicandola. Non è vero che la scuola è continuata e continua: la “Dad” imposta e sovrapposta per Decreto alla scienza e coscienza di insegnanti che tenacemente avevano già messo in atto strategie e risorse, è stata un esperimento di tramite di alcune modalità funzionali della didattica, ma con il limite di riportare il tutto in uno spazio altro, se non “privatistico” (su piattaforme spesso destinate al business ed all’assenza di privacy), di certo più soggettivo e chiuso. Lo spazio si è ritirato, diventando una variante dell’ ambito privato, quello di una socialità vissuta tramite uno schermo, di una parola interrotta da connessioni imperfette. Sappiamo inoltre dai monitoraggi e dai dati empirici che quello spazio che teneva dentro i più fragili, i più bisognosi di punti e corpi di riferimento, in molti casi, scomparendo, li ha persi (i dati ISTAT segnalano il 33,8% di connessioni inesistenti o precarie – dato che al Sud raggiunge il 41,6%).
La Didattica a distanza ha amplificato le dimensioni, sia in termini “qualitativi” che “quantitativi”, della dispersione scolastica. Ha accentuato le distanze, esacerbato gli effetti di vecchie e nuove povertà, nonché i condizionamenti dovuti allo status economico e culturale delle famiglie di ciascuno dei nostri alunni e delle nostre alunne, laddove si dovrebbe “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3 della Costituzione italiana).
Da ciò ne discende che una valutazione in scala numerica, come previsto dall’Ordinanza Ministeriale n. 11 del 16/5/2020 appena approvata, non tradurrebbe la complessità dei molteplici significati che i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine hanno dato all’esperienza del distanziamento sociale e dell’impossibilità di essere direttamente raggiunti dalla scuola e dal gruppo dei pari.
L’anno scolastico assolutamente atipico che si sta chiudendo richiede una valutazione formativa, adeguata ai processi reali resi possibili dalla situazione. Dunque, una valutazione in grado di darne conto, con strumenti qualitativo/descrittivi e non con misurazioni rispondenti a criteri di pretesa “oggettività” già traballanti in tempi normali, figurarsi in tempi anomali come questi.
Pertanto

IL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL__________________________________ riunitosi il giorno __________ dalle ore __________ alle ore ______________ ,
visti:
gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana; l’articolo 7 del dlgs 297/1994; gli articoli 2 e 4 del Dlg.vo 62/2017;
CONSIDERATA:
la condizione di emergenza sanitaria e le attività svolte attraverso la didattica a distanza;
la volontà degli insegnanti di questa Istituzione di concludere questo anno scolastico gioco-forza amputato facendo “sul serio”, come “sul serio” hanno operato, tenuto conto anche della presenza di alunni Bes, Dsa e svantaggiati,
DELIBERA:
che la valutazione finale, anche con riferimento a quanto fatto durante il periodo di chiusura delle scuole per l’emergenza Covid 19, venga organizzata prioritariamente in un giudizio sintetico/descrittivo nel quale confluiscano le osservazioni sui percorsi di apprendimento cognitivi (ed emotivi) di ogni alunno o alunna sulla base delle informazioni raccolte e del lavoro pregresso svolto nella prima parte dell’anno scolastico in corso e tenuto conto anche degli eventuali anni scolastici precedenti.
Firmatari: _______________________________________________________________________________
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LA DELIBERA RISULTA APPROVATA/NON APPROVATA
PRESENTI: _________ VOTANTI: _________
FAVOREVOLI: ______ CONTRARI: ________