L’assemblea riunita a Napoli il 7 febbraio 2016 vedeva presenti rappresentati di Associazione Illumin’Italia, Cobas Scuola, Associazione nazionale per la scuola della Repubblica, Gilda degli Insegnanti, CoGeDe Liguria, Flc CGIL, Unione degli Studenti, Coordinamento Precari scuole di Roma, Associazione Nazionale Docenti, Cesp (Centro Studi Scuola Pubblica), Mida Precari, Unicobas, Coordinamento precari scuola di Napoli, Comitato Genitori e Insegnanti per la scuola pubblica di Padova, Collettivo studentesco Pescara, Autoconvocati scuola di Roma, Docenti consapevoli Macerata-Marche, Sindacato Generale di Base, Adida Precari,
Comitato articolo 33 di Bari, Collettivo officina di Pisa, Collettivo Mambo di Roma, Link Coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza, Adam, Non uno di meno di Milano, Rete scuole di Milano, Gruppo FB “E Adesso Uniamoci”, Il sindacato è un’altra cosa (area congressuale FLC CGIL, Collettivo studentesco Lanciano, Associazione Madonna Assunta di Napoli, Assemblea genitori ed insegnanti Bologna, Cub Scuola, Partigiani della scuola pubblica, Comitato nazionale per il sostegno alla LIP per una buona scuola per la Repubblica; Coordinamento nazionale per la scuola della Costituzione, Coordinamento docenti della provincia di Latina . Erano inoltre rappresentate anche le seguenti forze politiche: Altra Europa per Tsipras, Azione Civile, M5S, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra anticapitalista.
I lavori hanno avuto inizio con il saluto e l’intervento del sindaco De Magistris.
La relazione introduttiva ha ricostruito il percorso che – dal 12 luglio 2015, passando per le assemblee del 6 settembre a Bologna e del 29 novembre a Roma – ha portato forze sindacali ed associative a convergere su un percorso comune con altri portatori di istanze sociali (Forum Acqua, Movimento contro le devastazioni ambientali, Cobas e Comitati contro la precarizzazione) per una stagione di referendum sociali. Ha poi sottolineato la convergenza dei soggetti che da luglio ad oggi hanno dato un mandato al Comitato tecnico-scientifico dei costituzionalisti di formulare quesiti referendari su questi temi: chiamata diretta dei Ds; school bonus; alternanza scuola-lavoro; Comitato di valutazione. Ciò è stato fatto, nonostante sulla formulazione su due quesiti (alternanza scuola-lavoro e Comitato di valutazione) non sia stata ancora raggiunta l’unanimità.
Sono seguiti gli interventi di un rappresentante per ogni realtà associative e sindacale presente all’assemblea, in merito alla proposta indicata nella relazione introduttiva e dal tavolo della Presidenza: deliberare su un Comitato promotore del referendum abrogativo, che raccolga i soggetti che si sono impegnati nella costruzione del percorso da luglio ad oggi e a cui l’assemblea conferisca pieno mandato come titolare delle decisioni e della gestione del referendum.
Molti intervenuti hanno sottolineato che tale mandato prevede decisioni assunte sulla base di una grande condivisione e che diventino – una volta assunte – patrimonio comune nella grande tradizione della democrazia sociale.
L’assemblea ha anche lanciato agli interlocutori della campagna referendaria in prospettiva sociale e ambientale la proposta di organizzare un’assemblea nazionale entro la metà di marzo (possibilmente il 13.3.2016) allo scopo di avviare in modo unitario la campagna e la mobilitazione comune.
L’assemblea ha votato all’unanimità una richiesta dei lavoratori della scuola: l’auspicio che si arrivi a far luce sull’assassinio barbaro di Giulio Regeni.
L’assemblea ha approvato all’unanimità la costituzione del Comitato promotore del referendum abrogativo della legge 107/215, formato da tutte le forze sindacali ed associative di livello nazionale presenti nell’assemblea stessa e aperto all’apporto di tutte le altre forme organizzate analoghe che vorranno unirsi successivamente.
L’assemblea ha rivolto un appello a tutte le altre forze sindacali e associative di docenti, genitori e studenti di matrice democratica, affinché si uniscano alla battaglia referendaria, che ha come ispirazione e fine ultimo l’intransigente difesa della scuola pubblica, così come delineata dal dettato costituzionale, dando al comitato promotore il mandato di accettare nuove adesione fino all’inizio della raccolta delle firme degli elettori.