(Ovviamente questo comunicato non lo troverete sulla stampa, neanche su quella cd. “specializzata” …di questa censura ne parleremo nell’assemblea)
Il 25 aprile è la festa della liberazione. Liberazione dal fascismo, dalla dittatura, dalla oppressione tirannica che tolse ogni libertà, che impose la guerra, che ridusse il Paese a macerie e miseria.
Eppure del fascismo non ci siamo ancora liberati.
Le posizioni del Direttore generale dell’Ufficio scolastico delle Marche sono vergognose. Equiparare antifascismo e fascismo è vergognoso. Disconoscere il valore del 25 aprile e farne una data stabilita a tavolino per decreto è vergognoso. Il 25 aprile del 1945 è la data in cui prese il via l’ insurrezione armata di Milano, che fu determinante per battere il fascismo e che seguiva le insurrezioni di altre città che fino dal 1943 combattevano con determinazione contro i nazifascisti. La Resistenza è stata una rivolta popolare, in Italia e in altri paesi europei.
Noi siamo antifascisti, a maggior ragione in una situazione in cui l’autoritarismo è sempre più forte e minaccioso; in cui accordi tra governi e alcuni sindacati ricordano foscamente un sistema di corporazioni e riduzioni del diritto di sciopero che l’Italia ha tristemente conosciuto; in una situazione che mortifica le necessità reali sociali della popolazione, come il diritto alla salute e all’istruzione; in una situazione che impone disciplinamento e obbedienza. E in una situazione che assicura posizioni di rilievo a funzionari come il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico delle Marche Filisetti, personaggio non nuovo ad uscite vergognose in circolari che – è bene ricordarlo – sono atti pubblici emessi dall’alto di una funzione dirigenziale statale. Già in occasione del 4 novembre del 2020 infatti, sempre in una circolare agli studenti, utilizzò toni guerrafondai riprendendo precisi passaggi di un discorso di Mussolini.
La liberazione dal fascismo evidentemente non è ancora finita.
Anche per questo siamo antifascisti.
Viva il 25 aprile!
p. l’Esecutivo Nazionale dell’Unicobas
Patrizia Nesti
(Federazione di Livorno)